Il delirio eugenetico di onnipotenza di cui soffrono le liberal-democrazie. G.K. Chesterton ci aveva avvertito con “Eugenetica e altri mali”.

Il delirio eugenetico di onnipotenza di cui soffrono le liberal-democrazie. G.K. Chesterton ci aveva avvertito con “Eugenetica e altri mali”.

17 Luglio 2022 0

Nel 1922 Chesterton ebbe l’ardire di “anticipare” i tempi, denunciando apertamente un pericolo che, in modo subdolo, stava diffondendosi nella società europea e nord-americana. Lo fece attraverso il libro “Eugenetica ed altri mali”. Senz’altro, non pochi coevi lo avranno considerato matto, ma d’altronde, si sa, nemo propheta in patria sua. A riabilitarlo come “profetico” da ascoltare ci pensiamo noi, cui sono dati da vivere questo tempo e la Grazia di esser idiosincratici a qualsiasi (dis)cultura mortifera. Il gigante del XX secolo e di Beaconsfield ha predetto con lucidità che gli eugenetisti avrebbero realizzato un mondo efficientistico, in cui il valore dell’uomo sarebbe stato deciso dalla sua capacità di produrre benessere economico; in cui il matrimonio sarebbe stato deciso, scelto e imposto secondo criteri genetici, basati sulla “qualità della vita”, sulla felicità e realizzazione dell’essere umano fondato, appunto, sulla visione dell’uomo solo “produttivo”; una “casta di medici” avrebbe avuto l’ultima parola – tirannicamente – sull’intera umanità. Ecco, dunque, il frutto dell’alleanza tra efficientismo tecnologico ed eugenetica (frutto di malthusianismo e spencerismo), che diviene lo strumento con cui lo “Stato servile” (leggere Hilaire Belloc, amico del nostro, per capire) elimina i poveri, i malati e tutti gli altri che considera come “i non più produttivi”.

Foto – Lo scrittore Gilbert Keith Chesterton 

Sì, G.K.C “ci aveva già avvertiti” di ciò che negli ultimi anni (in particolare tra il 2017 e il 2019) abbiamo visto succedere a diverse persone, quali i piccoli Charlie Gard e Isaiah Haastrup, vittime a causa della “morte di Stato”. Verso questi e il volere dei genitori si è scatenato il “vero accanimento da rifiutare”, quello di medici, politici (si pensi a coloro che vogliono l’aborto come diritto nella Carta europea) e giudici disumani – di varii parlamenti e corti, compresa l’europea dei diritti umani –, i quali hanno chiamato in causa le altre due professioni; un accanimento che inficia il giuramento di Ippocrate, il buon senso comune, lede la dignità della vita umana e la patria potestà. Non a caso ai Gard e agli Haastrup hanno dapprima fatto pressioni per far morire i loro figli, nel nome di una falsa misericordia, imposta con mantra-slogan, quali “è un’ostinazione irragionevole lottare per tenerli in vita”, oppure, e peggio ancora, “il loro massimo interesse è morire”. Dunque, dei medici politici e magistrati più pericolosi delle malattie stesse, giacché uniti nel proposito di morte contro la volontà di quei genitori di amare e aver cura dei propri piccoli. Una volontà su cui nessun uomo ha potere e davanti alla quale ci si deve inchinare; come la storia e sempre Chesterton ci ricordano, solo uno “Stato servile” (cioè pieno di persone considerate schiave, senza dignità) può osare tanto: se si spezzano i legami familiari, è più facile sottomettere in modo totalitario gli uomini e le donne. Le odierne liberal-democrazie – sulla scorta di filosofi come Ryszard Legutko – non hanno niente da invidiare a nazismo e comunismo, a causa del delirio eugenetico di onnipotenza, del nichilismo e del relativismo di cui soffrono. 

Ecco ciò che giustifica i tentativi di ostacolare l’amore vero, rappresentato dai genitori per i loro figli dalla salute cagionevole, la speranza di vedere dei miglioramenti nella vita loro e degli altri malati, la possibilità di accompagnarli (quando la condizione non possa migliorare) fino alla fine, usando le cure palliative e portandoli a casa. Senza speranza e amore vero, ci sarebbero mai state personalità come Stephen Hawking, Andrea Bocelli e il pianista Michel Petrucciani

La fine della seconda guerra mondiale e l’avvento delle democrazie liberali sembravano aver fermato la diffusione dell’eugenetica, e invece non è così; la cronaca attuale ci mostra infatti che essa sta tornando in modo più prepotente e pericoloso. Ma Chesterton ci ricorda ancora, dalle pagine di Eugenetica e altri malanni: “La cosa più saggia del mondo è gridare prima del danno. Gridare dopo che il danno è avvenuto non serve a nulla, specie se il danno è una ferita mortale. Si parla a volte di impazienza popolare; ma gli storici seri sanno che molte tirannidi sono state possibili perché gli uomini si sono mossi troppo tardi. Spesso è essenziale opporsi a una tirannide prima che essa prenda corpo…” 

Daniele Barale
Daniele Barale

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